Non mi aveva mai attratto la discussione fra austriaci e signoraggisti
(ed eventuali terze parti) su chi debba detenere il controllo della
famosa “stampante”, per correggere i problemi dell’attuale sistema
monetario, e non avevo mai preso posizione al riguardo. Non mi sono
astenuto per cerchiobottismo, ma perchè sentivo che c’era qualcosa di
profondamente errato nell’impostare la questione in quel modo. Oggi ho
finalmente capito il perchè: è il famoso meccanismo dello spostamento
del problema, che avviene quando la gente finisce per scannarsi a morte
su argomenti che non cambieranno comunque l’essenza delle cose.
Nella
recente discussione sul debito pubblico, qualcuno ad un certo punto ha
scritto “Se ci prestano 100 fiches per commerciare tra di noi, NON è
fisicamente possibile restituirne 105 alla fine dell'anno. Ogni altro
dotto discorso serve solo a imbrogliare la gente.” Io sono rimasto
colpito da questa frase, che secondo me contiene una verità essenziale, e
l’ho subito messa nella “Voce del sito”.
Apriti cielo! Tutti i
nostri esperti di economia (io non lo sono, purtroppo vado a braccio) si
sono rivoltati con commenti di protesta che andavano da “quella frase è
una falsità dimostrata” a “non diciamo scemenze perfavore”.
Io
ho rilanciato dicendo che l’unico modo per ripagare quel debito era di
creare 5 fiches false, e a quel punto gli esperti si sono scatenati nei
conteggi più acrobatici per dimostrare che è perfettamente possibile
ripagare un debito superiore al capitale complessivo, facendo circolare
la moneta nel corso del tempo.
“Come” questo sia possibile non
ha più importanza in questa sede. Di fatto, nel proseguimento della
discussione è emerso che le stesse persone che denunciano l’abuso
compiuto dagli “stampatori di carta straccia” accettano serenamente il
meccanismo del prestito con interesse. “Si può giocare benissimo
all’interno delle regole” - sostengono costoro – guarda qua.” Ma quando
ci si ritrova a discutere di percentuali, di scadenze, di interessi, di
“preferenza temporale”, di ratei dilazionati, e persino di patate
portate in banca al posto dei soldi che non hai, si perde di vista il
fatto che siamo all’interno di un sistema in cui il banco vince sempre
in ogni caso.
E’ come a Las Vegas, dove ciascuno cerca la
slot-machine che da più tempo non paga soldi, sperando di essere lui il
fortunato che la svuota tutta d’un colpo. Nel frattempo i proprietari
del casinò osservano con le loro telecamere questa marea di disperati
...
... che versano ininterrottamente nelle loro casse più soldi di quanti ne portino a casa.
Nel
momento stesso in cui attraversa la porta del casinò, la gente – intesa
nel suo insieme - ha già perso la partita. Ci sarà sempre il fortunato
di turno, che si porta a casa la Cadillac con le maniglie d’oro, ma
quella serve solo ad invogliare gli altri a continuare a giocare fino
all’ultimo centesimo che hanno in tasca.
Le slot-machines del
casinò sono tarate per incassare (trattenere) 105 dollari per ogni 100
dollari pagati, esattamente come un prestito di 100 dollari ne richiede
indietro 105 alla scadenza del debito. Nessuno dei due sistemi può
essere battuto, se si considera la partita a lungo termine: al casinò,
puoi stare a tirare quella leva finchè vuoi, ma prima o poi i tuoi soldi
finiranno, e scoprirai che stanno tutti nella pancia della
slot-machine. Nel caso del denaro, l’unico modo per ripagare un debito
superiore al prestito (*) è quello di accettare nuovi debiti, che ti
possono essere offerti solo introducendo sul mercato nuova moneta creata
dal nulla. A loro volta, anche quei debiti avranno un interesse, per
cui nascerebbero già insolvibili in partenza.
Certo – qualcuno
dirà – ma il sistema monetario è molto più complesso di una fila di
slot-machines: ci sono le banche centrali, le banche di affari, le
banche commerciali, i titoli di stato, i titoli azionari, le
assicurazioni su quei titoli, e persino le collezioni di francobolli con
cui diversificare le tue strategie di investimento. Se è solo per
quello, anche al casinò c’è il tavolo della roulette, il poker, il
black-jack, il domino, il ramino e il seven-eleven, e anche lì puoi
diversificare le tue strategie finchè vuoi. Ma alla fine della stagione
il casino chiude sempre in attivo, per cui in passivo ci resti tu e
tutti gli altri illusi come te che hanno varcato quella soglia.
Anzi,
in questo caso il mercato monetario è mille volte peggio delle
slot-machines, perchè finora abbiamo parlato solo dell’usura, ma c’è
anche l’altro meccanismo, altrettanto perverso, chiamato “riserva
frazionaria”, che permette di inventarsi moneta da prestare senza
nemmeno doverla stampare, moltiplicando così per mille lo strapotere di
cui già gode il simpatico usuraio.
Io ti scrivo dei numeri sul
conto corrente, e tu mi riporti dei soldi che hai guadagnato col sudore
della fronte. Oppure ti tolgo tutto quello che hai.
Non è forse
questo che è successo di recente in America? A furia di giocare con
prime, subprime, rialzi e ribassi, titoli e controtitoli, a furia di
prestare soldi che nemmeno esistono, e a furia di creare nuova moneta
per ripagare quei prestiti, la ricchezza è finita tutta nella mani delle
banche, mentre i cittadini sono rimasti con le pezze al culo.
Fra poco il casinò chiude, e chi s’è visto s’è visto.
La
stessa cosa sta succedendo per quasi tutti i paesi del terzo mondo, che
vengono costretti ad accettare prestiti sempre più pesanti pur di
ripagare i debiti che hanno dovuto assumere in passato pur di
sopravvivere.
E sta per succedere anche ai paesi cosiddetti
“avanzati”, come quelli dell’Unione Europea. Di recente la Grecia si è
vista offrire una riduzione del 50% del debito in scadenza, ed un nuovo
prestito per pagare il rimamente 50%, a condizione che accettasse non
solo il 4% di interesse sul nuovo prestito, ma anche che le prime
entrate del paese andassero immediatamente a saldare questi interessi,
prima di venire usate per qualunque altra cosa.
In altre parole,
prima ancora di finanziare una scuola o riparare un vecchio ospedale i
greci dovevano andare a lavorare per pagare gli interessi alle banche
prestatrici. (Anche qui, le banche “scrivono dei numeri” sul conto
corrente della Grecia, mentre i cittadini devono andare a sudare
fisicamente per riazzerare al più presto quei numeri. Nel frattempo sono
magari costretti a saltare un pasto su tre).
Se questa non è schiavitù globale, ottenuta con l’uso sistematico dell’usura, ditemi voi come dobbiamo chiamarla.
Ciò
che stupisce di più, di fronte ad un meccanismo così palesemente
perverso, è che alcune fra le persone più preparate in materia cerchino
di difenderlo nello specifico, mentre evitano di vederlo nel contesto
più ampio: “Ma davvero dobbiamo stare ancora a discutere del fatto
che chiedere un interesse su un prestito sia legittimo? Fammi capire, se
io ti presto 100 monete d’oro a 30 anni dovrei farlo a zero interessi?
Dovrei darti 100 monete, non chiederti nulla per decenni e poi, a
scadenza, volere solo il capitale iniziale di 100 monete? Altrimenti
sono un ladro e farabutto e tu non sei in grado di restituirle?”
Chi
scrive queste cose non solo esaspera i termini, per far apparire la
proposizione impossibile, ma salta disinvoltamente dalla FIAT money al
prestito in oro, dimenticando che la prima è stampabile all’infinito,
mentre il secondo – a meno di estrarne dell’altro – rimane sempre quello
che è. La stessa scuola economica che lui sostiene infatti non prevede
la creazione di nuova moneta.
In ogni caso, è evidente che di
fronte a ragionamenti del genere la schiavitù creata dall’usura è
destinata a perdurare, mentre la comparsa all’orizzonte di soluzioni
radicalmente diverse non può che allontanarsi nel tempo.
Tutto
ciò nonostante le conseguenze negative, a livello globale, di questo
sistema monetario siano ormai sotto gli occhi di tutti.
Massimo Mazzucco
Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3935
*
Perfavore, non ricominciamo a dire che un debito maggiore del capitale è
ripagabile “facendo girare i soldi nel tempo”, oppure con la pizza o le
patate del contadino. Non sto parlando del singolo prestito, ma del meccanismo del prestito
in assoluto, che va dal primo giorno in cui viene creata una certa
moneta (valuta) fino a quando quella valuta rimane in circolazione.
E’
in questo senso che avevo inteso la famosa frase ““Se ci prestano 100
fiches per commerciare tra di noi, NON è fisicamente possibile
restituirne 105 alla fine dell'anno”, e non certo parlando del prestito
del salumiere.
(Chi vuole parlare dei meccanismi singoli/locali
può continuare a farlo, ma vada perfavore nel thread dove l’argomento è
già in corso di discussione).
Una società che non è in grado di prendersi cura dei suoi Individui piú deboli non puó ritenersi una societá evoluta e civile
Pensieri di Umberto
La politica è massimizzazione del profitto, identicamente all'impresa, solo che finge di non esserlo; e questa finzione ha un costo di inefficienza e criminalità, ma anche un profitto di consenso e pace sociale.
Marco Della Luna, Le chiavi del Potere
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza
Benjamin Franklin
Non si può rimanere in silenzio davanti al male, chi sceglie di tacere diventa parte di quello stesso male
Fr. Shay Cullin
Marco Della Luna, Le chiavi del Potere
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza
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